6/5 ore 21:00

Una produzione Doppeltraum teatro, Liberipensatori Paul Valéry, Onda Larsen, Progetto Zoran, Tékhné.

Progetto di formazione sostenuto dal Consiglio Regionale del Piemonte Comitato Resistenza e Costituzione; spettacolo prodotto con il contributo di Città di Torino, TAP Torino Arti Performative; progetto sostenuto con i fondi dell’Otto per mille della Chiesa Valdese 2022.

Ideazione e testo

Monica Luccisano

Interpreti e regia collettiva

Camilla Bassetti, Serena Bavo, Chiara Bosco, Luana Doni, Silvia Mercuriati, Stefania Rosso, Lia Tomatis, coordinate da Monica Luccisano

Disegno luci

Cristiano Falcomer

Artigiano di scena

Fabio Palazzolo

Consulenza storica

Diego Acampora – TOjeTO

Dopo i sold out del 17 e 19 febbraio, aggiunta una nuova data il 6 maggio!

Irina Dobnik è una giovane attrice, poco più che ventenne, del Kamerni Teatar ‘55. Quella esplosione di violenza entra a gamba tesa nella sua vita. Ma in quell’angoscia crescente, il suo teatro intraprende una straordinaria “resistenza culturale”: spettacoli, concerti, prove aperte, performance di ogni genere continuano ad animare il Kamerni durante l’assedio, e non è solo per l’ostinata voglia di vita dei suoi attori e attrici, ma anche di quei cittadini che continuava a frequentare quel luogo trovandovi un rifugio per corpo e mente, quando a Sarajevo è l’inferno.

La compagnia di Irina sta allestendo “Aspettando Godot”. In una sorta di osmosi tra vita e teatro, il lavoro su quel testo va intrecciando l’angoscia di quei giorni. La lavorazione dello spettacolo è sempre più intensa. E via via “Godot” diventa uno specchio in cui si riflette l’attesa infinita di una tregua, e di qualcuno che metta fine all’inferno.

Come moltissimi altri, Irina sarà costretta alla fuga.

IG Fugadasarajevo

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