La storia è ambienta, in una giornata del novembre 1860, in Piemonte, in una locanda. In questo microcosmo della provincia italiana, ai cinque protagonisti giungono notizie, più o meno distorte, di ciò che avviene nel mondo esterno, dei suoi innumerevoli problemi e contraddizioni, della rivoluzione/evoluzione in atto nella società. In particolare, le informazioni riguardano Garibaldi e la sua “spedizione”.
I 5 protagonisti si ritrovano, per ragioni diverse, in questa locanda a lamentarsi dei problemi dell’Italia divisa in cui si trovano a barcamenarsi un po’ a fatica. Ognuno di loro proviene da un particolare ambiente socio-economico e culturale ed è portatore di una specifica problematica dell’Italia del tempo: un brigante del sud in fuga da un mondo che non gli offre alcuna prospettiva, un “presunto” giornalista dalle improbabili origini inglesi in cerca di fortuna e successo, un locandiere con il problema di mantenere viva la sua attività commerciale, una popolana alla disperata ricerca del proprio riscatto sociale, e una giovanissima garibaldina desiderosa di gloria.
Per i loro interessi, e non tanto per sani ideali, ipotizzano un loro coinvolgimento nella “Spedizione dei Mille”, non è chiaro in che modo e con quale ruolo ognuno intenda partecipare, ma ovviamente si conclude col nulla di fatto, almeno per loro, perché la spedizione si è ormai conclusa . Infatti, mentre ognuno di loro mette in scena il proprio “dramma”, illustrando le proprie disavventure ed aspirazioni, cercando di coinvolgere gli altri, la Storia fuori non si ferma e loro si ritroveranno a guardarla passare, sfilare sotto le spoglie di alcuni volontari in festa di ritorno da Teano lungo la strada di fronte alla locanda.